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Diritti fondamentali

Carta dei diritti fondamentali dell’UE

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea riafferma, nel pieno rispetto dei poteri e delle funzioni dell’Unione e del principio della sussidiarietà, i diritti stabiliti basati sulla tradizioni costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni degli Stati membri, che comprendono la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, le Carte sociali adottate dall’Unione e dal Consiglio d’Europa e la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea e della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Nel 1999, il Consiglio europeo ha ritenuto che fosse opportuno riunire in una Carta i diritti fondamentali riconosciuti a livello dell’Unione, per dare loro maggiore visibilità. La Carta è stata quindi elaborata da una Convenzione composta da un rappresentante di ogni paese dell’UE e da un rappresentante della Commissione europea, nonché da 16 membri del Parlamento europeo e 30 dei Parlamenti nazionali (2 per ogni Parlamento nazionale) ed è stata proclamata ufficialmente a Nizza il 7 dicembre 2000 dal Parlamento europeo, dal Consiglio dell’Unione Europea e dalla Commissione.

Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, a dicembre 2009, è stato conferito alla Carta lo stesso effetto giuridico vincolante dei trattati.

Merita sottolineare che la Carta non conferisce all'UE una facoltà generale di intervento in tutti i casi di violazione dei diritti fondamentali da parte di autorità nazionali: essa si applica agli Stati membri esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione. Gli Stati membri possiedono una regolamentazione nazionale molto ampia sui diritti fondamentali, il cui rispetto è garantito dalle giurisdizioni nazionali.

L’art. 6 del Trattato sul l’Unione europea stabilisce, infatti, che l'Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati. Le disposizioni della Carta non estendono in alcun modo le competenze dell'Unione definite nei trattati. I diritti, le libertà e i principi della Carta sono interpretati in conformità delle disposizioni generali del titolo VII della stessa, che disciplinano la sua interpretazione e applicazione, e tenendo in debito conto le spiegazioni cui si fa riferimento nel documento, che indicano le fonti di tali disposizioni.

La Carta si applica alle istituzioni europee, agli organi, agli organismi e alle agenzie dell’UE, nell’espletamento di tutte le loro azioni, e agli Stati membri nell’ambito della loro attuazione della normativa dell’Unione.

La Carta si applica in concomitanza con i sistemi di protezione dei diritti fondamentali nazionali e internazionali, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La Commissione europea pubblica una relazione annuale sull' applicazione della Carta. Le relazioni incoraggiano i portatori di interessi pertinenti, quali gli Stati membri, il Parlamento europeo, il Consiglio e la società civile, a procedere a uno scambio di opinioni sull'argomento prescelto. 

A partire dal 2021, in seguito alla strategia per rafforzare l’applicazione della Carta nell’Unione Europea, la relazione sulla Carta si concentra ogni anno su una diversa area tematica di rilevanza strategica disciplinata dal diritto dell’Unione.

La relazione del 2024 si concentra sui finanziamenti dell'UE destinati alla promozione, alla tutela e all'applicazione dei diritti fondamentali in tutta l'UE. 

Per quanto riguarda la struttura e il contenuto, la Carta comprende un preambolo introduttivo e 54 articoli, suddivisi in sette capi:

 

Testo integrale Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (versione italiana)

Testo integrale Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (versioni altre lingue)