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Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2025

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato due decreti legislativi di attuazione di norme europee sulla formazione degli esercenti alcune professioni sanitarie.

Requisiti minimi di formazione

Il decreto legislativo, approvato in esame preliminare, attua la direttiva (UE) 2024/782 della Commissione del 4 marzo 2024, che modifica la direttiva 2005/36/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e farmacista. Il decreto introduce elementi innovativi nei percorsi di studio con l’obiettivo di assicurare che i professionisti sanitari italiani mantengano standard formativi all'avanguardia in Europa, in linea con l'evoluzione scientifica e tecnologica.

L'aggiornamento della formazione per gli infermieri dell’assistenza generale riflette le esigenze emergenti, includendo elementi essenziali sull'uso e l'applicazione sicura delle nuove tecnologie nella pratica clinica. Per dentisti e odontoiatri, vengono integrate nuove aree di studio e competenze professionali, quali l'implantologia orale, la gerodontologia, la tecnologia digitale in odontoiatria e l'assistenza collaborativa interprofessionale. Per i farmacisti, le novità includono un'adeguata conoscenza della farmacia clinica e dell'assistenza farmaceutica, della sanità pubblica e delle sue ripercussioni sulla promozione della salute, nonché competenze in materia di collaborazione interdisciplinare e tecnologia digitale.

Riconoscimento qualifiche professionali degli infermieri che hanno completato la formazione in Romania

Il decreto, che recepisce la direttiva (UE) 2024/505 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 febbraio 2024, stabilisce il riconoscimento sia per i diritti acquisiti specifici, sia per quelli previgenti, in conformità con la direttiva europea, risolvendo in questo modo le problematiche relative alla carenza di riconoscimento dei titoli di formazione. 

Il testo, approvato in esame definitivo, tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e dalle competentiCommissioni parlamentari.

(fonte: Palazzo Chigi)