descrizione immagine

Rassegna Stampa

"Faremo le riforme, no a giochi di palazzo contro gli elettori"

(intervista del Corriere della Sera al Ministro Tommaso Foti) 

"Completeremo le riforme, giustizia, premierato, legge elettorale" senza "correre il rischio di fare Renzi 2 la vendetta". Ne è sicuro il ministro agli Affari europei, Tommaso Foti (FdI) che conta sulla "coerenza che il centrodestra ha sempre manifestato» per convincere gli elettori. 

Il primo banco di prova sarà il referendum sulla giustizia. La premier ne parla spesso: vi preoccupa una bocciatura nelle urne? 
"Ma no. Il referendum mette gli italiani davanti a una scelta chiara: confermare una riforma per una giustizia più giusta che evita la proliferazione delle correnti in magistratura e garantisce una Alta corte, terza, che giudica il comportamento di chi esercita la funzione giurisdizionale, o no".

In tanti criticano la separazione delle carriere. 
"E tanti si pronunciano a favore, anche da sinistra. Del resto era nel programma di uno degli aspiranti segretari del Pd, Maurizio Martina, solo nel 2019. Certo, si può sempre cambiare idea, ma la coerenza è un pregio per gli elettori. E noi siamo sempre coerenti. Su questo e su altro".

Il premierato, riforma costituzionale che modifica la forma di governo, è ancora più ambiziosa: si completerà entro la legislatura? 
"Penso di sì. Al contrario di quanto si dice, non dà più potere a Meloni ma preserva il potere dei cittadini di scegliere da chi essere governati e garantisce stabilità: è di tutta evidenza quanto un governo stabile avvantaggi il Paese".

Avete anche impresso un'accelerata alle trattative per una nuova legge elettorale. 
"Può evitare che il giorno dopo le elezioni non si determini alcun vincitore e gli elettori si sentano presi in giro da chi utilizza il loro voto per giochi di palazzo".

Ma non sarà tardi? 
"Non è una novità che si metta mano alla legge elettorale a fine legislatura. Del resto se noi stiamo lavorando a una riforma costituzionale che modifica l'ordinamento, che senso avrebbe avuto procedere prima senza poterne tenere conto? Evitiamo situazioni alla Renzi 2 la vendetta".

In questa settimana è stata stoppata una modifica normativa sulla quale Giorgia Meloni aveva messo la faccia: senza consenso «libero e attuale» c'è violenza sessuale. 
"Ma non è uno stop. Nel corso dell'iter di approvazione si è rivelata la necessità di una riflessione supplementare per specificare nel modo migliore un'espressione che merita di essere chiarita per chi dovrà interpretarla in un processo. Nel merito non ci sono obiezioni".

Quindi lei è a favore dell'introduzione del principio del consenso libero e attuale? 
"Certo. Nessuno vuole cavillare sulle violenze sessuali, emergenza della quale tutti siamo consapevoli e stanchi".

Ministro, entro agosto tutti i progetti del Pnrr dovranno essere completati. L'Italia ce la farà? 
"Abbiamo appena avuto l'ok all'ottava rata. Parliamo di circa 550 mila progetti. Stiamo realizzando importanti finalità sociali, dai posti asilo agli studentati, stiamo aiutando le imprese a innovare, insomma stiamo realizzando gli obiettivi che la Commissione ci ha consegnato insieme a quelle risorse. Il Pnrr non è un programma di spesa ma di performance e di riforme. Lo sforzo dell'ultimo miglio certo è importante. Ma molto è stato fatto, ce la faremo".

E sulla manovra di bilancio troverete un'intesa? 
"Io credo che l'intesa sia stata raggiunta in Consiglio dei ministri, intorno a tre pilastri: le misure per le famiglie, le imprese e la sanità. Al di là di quel che dicono le opposizioni, perseguiamo l'obiettivo in una cornice strategica, quella di rientrare dalla procedura di deficit. Su altri aspetti è in corso una fisiologica dialettica politica, ma sono dettagli. Noi guardiamo alle future generazioni, non alle prossime consultazioni". 

La pace in Ucraina sarà una pace giusta, nonostante l'Europa sia fuori dai giochi? 
"L'iniziativa assunta da Trump ha dato uno scossone a una situazione che si era bloccata. L'Europa ha avuto un confronto con gli Usa, alcuni punti dell'accordo sono stati rivisti. Penso che tutti gli attori che si occupano di questa vicenda perseguano una pace duratura e giusta, senza dimenticare che c'è stato un invasore e un Paese invaso. L'interrogativo vero è un altro: Putin vuole chiuderla davvero questa guerra?"

(intervista di Adraiana Logroscino, Corriere della Sera)