17 luglio 2024
Sono state quasi 6mila le richieste di riconoscimento di qualifiche professionali presentate alle autorità italiane nel corso del 2022, poco meno della metà hanno ottenuto un esito positivo. Gran parte delle richieste (oltre il 59 per cento) provengono dalla Romania e la professione più richiesta è stata di gran lunga l’insegnante di scuola secondaria.
È quanto emerge dai dati forniti dalle autorità competenti ed inseriti dal Dipartimento nel Database delle professioni regolamentate della Commissione europea che riguardano il diritto di stabilimento, ovvero la libertà, garantita ai cittadini europei, di stabilirsi in uno Stato membro diverso dal proprio per esercitarvi la propria professione.
Nel 2022, l'Italia ha visto un elevato numero di richieste di riconoscimento delle qualifiche professionali, con ben 5.868 istanze presentate. Di queste, quasi la metà (46,9 per cento) ha ottenuto un esito positivo, portando a 2.755 nuove "abilitazioni".
Una parte significativa delle domande presentate, pari al 49 per cento (2.873 casi), è stata classificata nelle cosiddette 'decisioni neutre', comprendenti istanze ancora in fase di valutazione, richiedenti che stanno completando il tirocinio di adattamento e decisioni contro le quali è stato presentato ricorso.
Il totale delle decisioni con risposte negative ammonta a soli 240 casi, circa il 4 per cento del totale.
Il grafico della geografia della mobilità evidenzia la provenienza delle domande di riconoscimento. Spiccano due paesi, la Romania con 3.482 casi e la Spagna (971). Il dato non implica necessariamente che la nazionalità del richiedente coincida con il paese da cui proviene la richiesta: molti professionisti che hanno presentato alle autorità italiane domanda di riconoscimento del proprio titolo conseguito in Italia non sono cittadini romeni o spagnoli.
I dati riguardano le domande presentate per esercitare l’attività in Italia su base permanente e coprono tutte le professioni regolamentate includendo sia le decisioni positive (approvazioni) che le negative (rifiuti).
Il 54 per cento delle domande presentate nel 2022 riguarda la professione di insegnante di scuola secondaria. Le professioni mediche (medici, infermieri, fisioterapisti e dentisti) raccolgono complessivamente un numero considerevole di richieste (circa 2mila), ma è un dato che rimane ben al di sotto rispetto a quello degli insegnanti di scuola secondaria (3169).
ALTRE INFORMAZIONI
Il riconoscimento delle qualifiche professionali tra Stati membri dell'Unione Europea è regolamentato dalla Direttiva 2005/36/CE che disciplina i casi in cui un cittadino europeo voglia esercitare la professione per la quale è qualificato, in un paese diverso da quello in cui ha ottenuto la qualifica professionale.
I sistemi di riconoscimento previsti dalla Direttiva sono tre:
- Il “sistema generale” che prevede il confronto tra il percorso formativo-professionale conseguito in un altro Stato membro con quello italiano e, in caso di differenze sostanziali, si chiede al richiedente di integrare le differenze riscontrate con una “misura compensativa” (tirocinio di adattamento, oppure, prova attitudinale, generalmente a scelta del richiedente).
- Il riconoscimento automatico della qualifica in base all’esperienza professionale, che riguarda le sole professioni elencate nell’allegato IV della Direttiva per le quali l’accesso e/o l’esercizio in Italia è subordinato al possesso di conoscenze e competenze generali, commerciali o professionali (ad esempio: autoriparatore, impiantista, estetista, acconciatore e accompagnatore turistico).
- Il riconoscimento automatico per le professioni settoriali: medico e medico specialista, infermiere responsabile dell’assistenza generale, dentista e dentista specialista, veterinario, farmacista e architetto. In questo caso, per i titoli inseriti nell’allegato V della direttiva, il riconoscimento avviene senza la preventiva verifica della formazione.
La Direttiva consente, quindi, a tutti i cittadini degli Stati membri dell'Unione Europea, dei Paesi dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) e della Svizzera la possibilità di esercitare una professione regolamentata in Italia.
Presso il Dipartimento per gli Affari Europei opera il Centro di assistenza per il riconoscimento delle qualifiche professionali che assicura ai cittadini e ai centri di assistenza degli altri Stati membri informazioni utili sul riconoscimento delle qualifiche professionali, ai fini dello stabilimento o dell'esercizio temporaneo e occasionale della professione, e sulla legislazione italiana che disciplina le professioni e il loro esercizio.
Riconoscimenti professionali