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Ministro Foti: "Accelerare al massimo PNRR, scorporare spese per la difesa dal Patto di stabilità"

5 febbraio 2025

La stabilità del governo è "il migliore indicatore economico" in un'Europa che arranca e con il rischio dazi alle porte. Adesso "con senso di responsabilità" di tutti, bisogna premere "al massimo" l'acceleratore sul PNRR puntando al 30 giugno 2026, anche perché un'eventuale proroga andrebbe accordata da Bruxelles. Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, in un'intervista all'Adnkronos affronta i dossier economici sul tavolo in Italia e nell'UE, dal ribasso delle stime sul PIL all'impatto dei dazi USA e della contrazione tedesca, ma anche il nodo delle concessioni idroelettriche e il dibattito europeo sulle spese per la difesa.

"Il quadro - spiega il Ministro Foti - risente di una situazione geopolitica in movimento e soprattutto di alcune crisi che hanno investito paesi UE come la Germania che in passato avevano un ruolo di locomotiva e questa situazione si riverbera sull'Italia. Ma in questa fase i cui la Germania voterà a breve, la Francia ha un po' di impasse, la stabilità del governo italiano è sicuramente uno dei migliori indicatori economici perché questo dà fiducia agli investitori internazionali che sono quelli che spesso e volentieri sono mancati al nostro paese".

Per quanto riguarda l'impatto del PNRR, "abbiamo avuto una fase di progettazione, oggi siamo nella fase di attivazione di quei progetti, stiamo analizzando alcune situazioni che rappresentano alcune criticità per cercare di superarle ma dobbiamo essere realisti nel senso che impatto l'impatto del Piano sul PIL italiano non deve essere circoscritto al 2025 o 2026, perché noi abbiamo un insieme di obiettivi di spesa ma anche di riforme i cui effetti si prolungano negli anni e anzi dovrebbero migliorare complessivamente la situazione economica del paese facilitando gli investimenti".

Sul nodo delle gare per le concessioni idroelettriche adesso in Parlamento, il Ministro Foti osserva che "la questione della messa in gara delle concessioni idroelettriche è stata una scelta politica della maggioranza che sosteneva il governo Draghi e che oggi ha portato ad una situazione non facile anche perché questa modifica normativa è entrata a fare parte di uno dei target della terza rata del PNRR che è stata già liquidata quindi se noi dovessimo cambiare oggi le regole del gioco dovremmo andare in una situazione in cui vengono sospese le rate del PNRR e una possibile restituzione fino a 5 volte tanto, Una situazione che non è nelle possibilità del paese. Allora invece di stare in ambito normativo che sarebbe fatalmente oggetto di situazione di grande difficoltà per gli obiettivi del PNRR, bisogna cercare di fare un discorso molto più diplomatico con la Commissione europea per vedere quali possibilità ci possano essere in una situazione che ha un'anomalia in Europa perché molti paesi hanno prorogato la concessione e noi abbiamo questa situazione di concessioni a gara. Quindi gli italiani potrebbero concorrere solo per l'Italia dove trovano anche la concorrenza straniera ma non potrebbero fare nessuna offerta per eventuali concessioni negli altri paesi europei per il semplice fatto che non ci sono le gare. Quindi all'UE bisogna spiegare con ragionevolezza la situazione per trovare punti accordo per la parità con tutti soggetti nell'Unione".

Per il Ministro Foti, inoltre, "le spese per la difesa è meglio scorporarle dal Patto di stabilità" mentre a chi in Europa - soprattutto i paesi cosiddetti 'frugali' - avanza l'ipotesi che per le spese per la sicurezza si possa ricorrere anche ai fondi di coesione, risponde: "Noi riteniamo che proprio perché i fondi di coesione servono ad eliminare le discrasie Nord-Sud debbano rimanere in capo alla coesione cioè destinati agli intenti per i quali la coesione è stata a suo tempo pensata, vagliata e finanziata".

L'intervista al Ministro Foti, testuale e video, è disponibile sul sito dell'Adnkronos 

PNRR , Piano nazionale di ripresa e resilienza , difesa comune , Politiche di coesione
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