Rassegna Stampa
Gozi: «Nessun direttorio. Evitiamo la disgregazione»
<p>"Risposte urgenti e lungimiranti" chiede in un'intervista ad <em>Avvenire</em> il Sottosegretario Gozi che si proietta sulle prossime mosse e auspica un'Italia unita nella battaglia per riportare l'Europa ai "valori che l'hanno fondata".</p>
Adesso apriamo il cantiere Europa
"La Brexit apre scenari inediti: seguiranno dei passi formali e dei negoziati, che dovremo condurre con trasparenza e chiarezza, e con dei tempi rapidi. Ma è in momenti come questi che la politica deve rialzare la testa e dimostrare che la storia europea è più forte di chi vuole distruggerla". Così il Sottosegretario Gozi su <em>l'Unità</em>.
Nel nome di Jo Cox vinca l'Unione
<p>Oggi il Regno Unito è chiamato a fare una scelta storica, i cittadini inglesi potranno scegliere se rimanere o meno in Europa. A loro la decisione, loro al bivio. Ma anche noi italiani, noi europei tutti siamo ad un bivio. Perché quello di oggi sarà uno spartiacque che inevitabilmente investirà tutti. In un senso o nell'altro. </p>
I demoni dell'odio
<p>"L'Europa è libertà, rispetto, tolleranza. È la libertà di manifestare pacificamente le proprie idee, il rispetto delle diversità, la tolleranza per chi non la pensa come noi. E il Regno Unito è sempre stato esemplare per questo, un vero faro di democrazia anche nei momenti più bui del continente europeo", scrive Gozi sull'<em>Unità</em>. "Oggi in Europa i veleni degli estremisti, le loro idee e i loro comportamenti distorti e da condannare violentano il dibattito politico culturale e tutti gli amanti delle democrazia".</p>
Intesa con la UE, entro l'anno il registro sugli aiuti di Stato
Il Sottosegretario Gozi sigla oggi a Bruxelles un accordo di partenariato con la commissaria UE alla Concorrenza, Margrethe Vestager. «Più certezza, meno burocrazia e più rapidità nel gestire i casi di aiuti di Stato». Rafforzato il ruolo del Dipartimento Politiche europee che fornirà assistenza agli enti locali, e sarà intensificata la preparazione dei dirigenti.
Gozi: "Iva sugli eBook e Google Tax unitaria o l'Italia andrà da sola"
Il Sottosegretario Gozi spiega a <em>la Repubblica-Affari e Finanza</em> come si è arrivati ai primi accordi. "Presenteremo un documento unitario con gli inglesi per chiedere di valutare sempre i possibili costi per le imprese, specie le piccole". Atteso dal prossimo Consiglio Competitività l'ok alla portabilità all'estero degli abbonamenti a servizi online.
Il sottosegretario Gozi: "Bruxelles deve svegliarsi Si è già perso troppo tempo"
<p>Il voto austriaco è "l'ennesimo segnale di allarme per un'Europa che non deve perdere tempo", spiega a <em>La Stampa</em> il sottosegretario Gozi. "Su crisi economica e migrazioni, l'UE ha risposto con ricette sbagliate e timidezza. dell'austerità, sommata alle timidezze e ai ritardi sulla crisi dei migranti. Ora però si vedono politiche più intelligenti."</p>
"No all'austerity che vuole Berlino. Weber si sbaglia, l'Italia è in regola"
<p>"Credo che Juncker e l'Europa riconoscano gli sforzi fatti dal nostro Paese su crescita, riforme e occupazione", sottolinea il Sottosegretario Gozi al <em>Messaggero</em>. "Brexit? Sarebbe molto negativa l'uscita dall'UE del Regno Unito. Dopo il referendum, si deve aprire una nuova fase, altrimenti l'Europa rischia la disintegrazione. Dobbiamo rilanciare il processo di integrazione politica".</p>
Diritto d'asilo e lotta al terrore sono le priorità dell'Europa
<p>Oltre Roma e Lisbona, la festa per l'anniversario della UE può trasformare la crisi di identità politica e istituzionale in una occasione di rilancio. L'articolo del Sottosegretario Sandro Gozi e di Margarida Marques, Segretario di Stato portoghese per gli Affari europei, pubblicato sul <em>Corriere della Sera</em>.</p>
«La Generazione Erasmus è al potere, ora deve agire»
<p>«Alle riunioni UE parliamo tutti la stessa lingua», dice il sottosegretario Sandro Gozi, anche lui erasmiano. Intervistato da <em>Sette - Corriere della Sera</em>, Gozi spiega: «Oggi i giovani danno l'Unione per scontata, invece Brexit e migranti creano rischi di disintegrazione». Chi sono gli ex studenti del Programma di scambio arrivati nei governi.</p>