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La UE si salva solo fermando la tecnocrazia
In una lettera al Messaggero, il Ministro Savona lancia l'allarme sulla "deriva tecnocratica" dell'Unione Europea. "Si voglia o non si voglia - spiega il Ministro - non potrà eludersi l'apertura di un dialogo sulla riforma dell'architettura istituzionale e delle politiche UE, come richiesto dalla proposta italiana" contenuta nel documento 'Una politica per un'Europa diversa, più forte e più equa'. "Non solo per il bene dell'euro, ma della stessa stabilità politica dell'Unione".
Uscire dalla crisi, non dall'euro
Il Ministro per gli Affari Europei Paolo Savona, dalle pagine di MF, lancia l'ultimo appello alla Commissione UE, chiedendo di non imporre un rispetto astratto delle regole senza tenere conto della necessità dell'Italia di recuperare i livelli precedenti del Pil. Savona poi conclude affermando che il Governo italiano sta facendo la sua parte, nella speranza che l'UE faccia la propria.

Eurobarometro: 65% italiani ok a euro, ma meno entusiasti su UE
Il nuovo sondaggio di Eurobarometro fotografa, a sette mesi dalla elezioni europee, un crescente apprezzamento dei cittadini nei confronti dell'UE. Dati contrastanti emergono dalle risposte dei cittadini italiani: salgono i favorevoli all'euro ma siamo i meno entusiasti dall'appartenenza all'UE. E in caso di referendum sull'adesione all'Unione, solo il 44% degli italiani voterebbe favorevolmente, il dato peggiore dei 28 Stati europei.
Caro Padoan, la soluzione sta in una solida crescita reale
Il Ministro Savona risponde al contributo "Piano, Savona" dell'ex Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, pubblicato ieri sul quotidiano Il Foglio. Nel suo articolo sul Sole 24 Ore, Savona ricorda che "alla nascita dell'Euro-sistema furono commessi due errori" uno dei quali fu non sistemare "gli eccessi di debito pubblico rispetto al 60% del Pil prima dell'avvio dell'euro".
Savona: un piano per la crescita
"Avviare investimenti privati e pubblici per 50 miliardi di euro per rovesciare la tendenza recessiva in atto dell'economia italiana e propiziare una ripresa per il secondo semestre 2018 e l'intero 2019", così il Ministro Savona intervistato dall'Unione Sarda. E sull'UE, spiega: "Serve una correzione dell'architettura istituzionale".
Salvare l'Europa cambiando la BCE
"Il Governo desidera rafforzare la Banca Centrale Europea perché lo ritiene necessario per l'Italia e per il futuro dell'UE.e chiede l'attivazione di strumenti per evitare che la speculazione si sostituisca dannosamente ai poteri europei innestando gravi crisi, come già accaduto", spiega il Ministro Savona in una lettera a La Repubblica. "Occorre che l'UE decida di intraprendere nuove e incisive politiche di bilancio a favore dei cittadini, in particolare dei più poveri, i perdenti della globalizzazione. Tutto prima delle prossime elezioni europee. Ne va del suo futuro".
"Vi presento il mio Piano A: un ribaltone in Europa e trovo subito 50 miliardi"
«Il Piano B? C'è anche l'A. Il punto è che si possono recuperare le risorse che ci servono». Il Ministro Savona spiega alla Verità il suo progetto «nell'interesse dell'UE. E Flat tax, Fornero e reddito di cittadinanza si possono fare. Anche Tria è d'accordo». E rilancia: «Occorre che l'UE riconquisti la fiducia dell'opinione pubblica, non solo italiana, prima delle prossime elezioni europee, e rafforzare le istituzioni europee a cominciare dalla Bce».
Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, 5 luglio 2018
Il 5 luglio 2018 si è riunito il primo Comitato presieduto dal Ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona. Il Ministro ha illustrato le tematiche che verranno presentate alle Commissioni delle Politiche dell'Unione europea di Camera e Senato riunite in seduta comune il prossimo 10 luglio.
"La mia Europa aiuterà anche la Germania"
Intervista del Ministro Paolo Savona a ilsussidiario.net: "La costruzione del Trattato di Maastricht è incompleta e dovrebbe essere migliorata se l'Europa intende superare i suoi tormenti interni".
«Atene alleato chiave per un'Europa più democratica»
<p>Per l'Italia la Grecia è un alleato chiave in Europa per ottenere una governane economica più democratica e per lanciare la macroregione adriatico-ionica. Lo spiega all'<em>Unità </em>il Sottosegretario Gozi che lancia 'Roma 2017': "I sessant'anni del Trattato di Roma devono essere un momento di celebrazione ma devono essere anche un periodo di rilancio politico"</p>
Servono convergenze per rafforzare l'Unione Europea
<p><img src="http://www.politicheeuropee.it/images/2055.jpg" alt="Sandro Gozi e Harlem Désir" width="197" height="98" />La moneta unica non è solo mezzo di scambio, rappresenta l'ambizione di un'identità condivisa. Dobbiamo compiere un passo ulteriore, quello del passaggio dall'Unione economica e monetaria all'Unione politica, dall' «euro-moneta» all'«euro-politico». Lo scrivono oggi sul <em>Corriere della Sera</em>, in un articolo a firma congiunta Sandro Gozi e Harlem Désir.</p>
"Una volta risolta la crisi greca l'euro va sottratto ai tecnocrati"
<p>«Dobbiamo risolvere rapidamente il caso greco per poterci concentrare, al vertice europeo di fine giugno, sui nuovi e più ampi processi di riforma dell'Unione. Dobbiamo sancire l'irreversibilità dell'euro per poi costruire una nuova Europa su basi più solide». Così il sottosegretario Gozi intervistato da <em>Repubblica</em>.</p>