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Relazione annuale COLAF 2014

5 ottobre 2015

 

La Relazione 2014 del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell'Unione Europea (COLAF), istituito presso il Dipartimento Politiche Europee, illustra le misure adottate nell'anno 2014, i risultati conseguiti e la strategia nazionale a tutela degli interessi economico-finanziari dell'Unione Europea.

 

La Relazione presentata durante la riunione del COLAF di mercoledì 30 settembre 2015 presieduta dal Sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, alla presenza di numerose Autorità, tra cui il Comandante dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza, Gen. CA Luciano Carta, e di delegati dei Ministeri e delle Autorità regionali, ha ottenuto il più vivo e convinto apprezzamento di Michele Bordo, Presidente della XIV Commissione della Camera dei Deputati, e di Emilio Dalmonte, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, i quali hanno preso atto, con molta soddisfazione, dei numerosi risultati conseguiti dal COLAF ed hanno concordato appieno sulle future linee strategiche d'azione. 

"Il nostro Paese in prima linea nella lotta antifrode"

Il Sottosegretario Gozi ha ricordato l'ampio risalto dato dalla Commissione UE "al significativo contributo che l'Italia assicura nel settore della lotta antifrode risultando tra quei Paesi che perseguono, con maggior vigore ed efficacia, i fenomeni illeciti a danno del budget europeo". Inoltre, ha ricordato come "la Commissione affermi a chiare lettere che i dati statistici relativi alle frodi non possono essere utilizzati per formare 'graduatorie' tra gli Stati membri, in quanto essi sono il diretto risultato di sistemi giuridici ed organizzativi sostanzialmente diversi e, dunque, di un differente 'atteggiamento' in termini di ricerca e repressione dei fenomeni illeciti ma anche di procedure di comunicazione all’UE dei propri numeri".

"Per fare un solo esempio a nostro giudizio molto significativo - ha spiegato Gozi - alcuni Paesi hanno dichiarato di effettuare la comunicazione alla Commissione dei casi di 'sospetta frode' dopo la 'sentenza definitiva', altri dopo la sentenza di primo grado, mentre il nostro Paese, in base alle norme interne, segnala i casi di sospetta frode molto prima ovvero al momento della 'richiesta di rinvio a giudizio del PM'".

E' stato inoltre ricordato come il particolare 'know how' dell'Italia nell'attività di contrasto alle frodi spinga altri Paesi a richiedere iniziative di partenariato o collaborazione per scambi di esperienze e buone pratiche: nel 2014, ad esempio, sono state organizzate due 'visite di studio' con delegazioni della 'Struttura centrale di coordinamento antifrode' della Bulgaria e della Polizia della Polonia.

Diminuiscono in Italia casi irregolarità e frode

A livello europeo, anche nell'anno 2014, si conferma il dato tendenziale del costante incremento dei casi di irregolarità e frode sia in termini numerici che, ancor più, in relazione all'impatto finanziario. Si registra un incremento di circa il 55% dei fondi indebitamente erogati (per un totale di 3.185 milioni di Euro nel 2014 rispetto ai 2.052 milioni di Euro del 2013). I Fondi strutturali rappresentano il settore di gran lunga più interessato dai fenomeni di irregolarità e frode (vedi tabella).

 

 

“Il settore dei “Fondi Strutturali” - sottolinea in merito Gozi - rappresenta la più consistente voce di spesa all’interno dei finanziamenti europei ed è particolarmente a rischio di fenomeni di frode - spesso a carattere transnazionale. Tuttavia, paradossalmente, non risulta oggi tutelato da strumenti di mutua assistenza amministrativa tra Stati Membri. Non a caso, quindi, l’esigenza di un tale strumento è stata perseguita, con successo, dal nostro Comitato in occasione del recente Semestre di Presidenza del Gruppo Anti-Frode (GAF) del Consiglio UE, nel cui ambito la maggior parte degli Stati membri si è espressa a favore dell’iniziativa italiana e la Commissione europea, cui spetta l’iniziativa legislativa in materia antifrode, si è dimostrata particolarmente interessata alla tematica con ciò avviando le procedure di competenza”.

In controtendenza invece il nostro Paese dove nell'ultimo anno si è registrato un decremento (-13%) dei casi di irregolarità e frode: dagli oltre 113 milioni di euro del 2013 ai poco più di 98 milioni di euro del 2014 (vedi tabella).

"Prevenzione e comunicazione alla base dei risultati ottenuti"

In merito, il Capo Dipartimento per le Politiche Europee, Diana Agosti, ha sottolineato come "il buon risultato ottenuto è frutto della crescente efficacia dei modelli di prevenzione e del perfezionamento del flusso di comunicazioni promosso a livello centrale e locale dal Comitato". Un risultato che però, ha spiegato "non deve indurci ad abbassare la guardia perché le risorse sottratte e non recuperate rappresentano un danno economico per il bilancio dello Stato: quelle somme devono infatti essere rimborsate a Bruxelles".

"Il nostro Paese - evidenzia ancora Gozi - non ha nulla da invidiare ad altri. Ma noi vogliamo andare oltre e, per questo, stiamo ancora una volta precorrendo i tempi visto che la stessa Commissione nella nuova programmazione 2014-2020 ha imposto agli Stati membri di adottare idonee misure orientate alla prevenzione antifrode, possibilmente attraverso lo sviluppo dei così detti 'IT-tools' (strumenti informatici)" su cui il nostro Paese sta già da tempo lavorando attraverso il progetto 'Database nazionale anti-frode'.


Relazione COLAF 2014 [.pdf - 4,45 Mbyte]

Lotta alle frodi
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