3 luglio 2019
SOLVIT Italia è al terzo posto in Europa per il numero dei casi trattati e ha ottenuto un tasso di risoluzione dei reclami pari al 96%, ben al di sopra della media europea del 90%. Un "risultato encomiabile", ha sottolineato la Commissione europea nel commentare i dati relativi all'attività svolta nel 2018 dal Centro SOLVIT italiano. SOLVIT Italia fa parte della rete europea creata per aiutare cittadini e imprese a trovare soluzioni rapide a problemi causati dalla non corretta attuazione del diritto dell'UE da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Il Centro SOLVIT italiano opera presso l'Ufficio mercato interno del Dipartimento per le Politiche Europee.
Nel 2018 l'Europa ha celebrato il venticinquesimo anniversario del Mercato Unico, occasione per approfondire il ruolo svolto dai centri SOLVIT nel garantire che il Mercato Unico sia realmente funzionante per i suoi cittadini e le sue imprese. Gli ostacoli che si incontrano derivanti da una non corretta applicazione del diritto dell'UE da parte degli Stati membri sono ancora elevati.
SOLVIT, 5mila casi nel 2018 nei Paesi UE
E' quanto testimoniano i quasi 5mila casi che i centri SOLVIT di tutti i Paesi UE hanno affrontato nel 2018: 4.895 complessivamente di cui 2.295 nell'ambito del proprio mandato. Sono per lo più reclami presentati da cittadini perché il numero dei casi riguardanti il settore imprenditoriale, pur aumentati del 50%, rimane piuttosto basso. La rete europea SOLVIT costituisce quindi uno dei principali canali utilizzati dalla Commissione europea per individuare problematiche ripetitive e strutturali riguardanti ogni singolo Paese membro.
SOLVIT Italia, 556 reclami lo scorso anno
SOLVIT Italia lo scorso anno ha istruito e valutato dal punto di vista giuridico 556 reclami accertando in 353 casi una violazione di una norma europea: 99 come "centro di appartenenza" (reclami ricevuti direttamente da cittadini e imprese) e 254 - il 34% in più rispetto al 2017- come "centro competente" (reclami ricevuti attraverso centri SOLVIT di altri Paesi nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni italiane). Per gli oltre 200 casi in cui invece non è emersa una violazione delle norme europee, il centro SOLVIT spesso ha fornito informazioni e chiarimenti ai cittadini sia sulla competenza di altri servizi sia sui mezzi di ricorso più idonei.
Anche quest'anno la quasi totalità dei casi classificati come "centro di appartenenza" (99) sono stati presentati dai cittadini e hanno riguardato principalmente due settori che da soli hanno coperto oltre il 70 per cento dei reclami: libera circolazione delle persone (37%) e sicurezza sociale (35%). Più staccati i settori del riconoscimento delle qualifiche professionali (13%) e delle patenti di guida (10%).
La sicurezza sociale con 170 casi è invece il settore predominante tra i casi (254) ricevuti da centri SOLVIT di altri Paesi europei. Seguono, il riconoscimento delle qualifiche professionali (40) e fiscalità e dogane (14). E' il centro SOLVIT Romania ad aver sottoposto a SOLVIT Italia il maggior numero di casi (42), a seguire Bulgaria (29) e Polonia (25).
Commissione UE, più informazione su SOLVIT alle imprese
La Commissione europea ha elogiato il centro italiano per la capacità dimostrata nel sapere "gestire un aumento significativo del carico di lavoro complessivo e migliorare le prestazioni per quanto riguarda il numero di casi risolti". L'elevato e crescente numero dei casi e la loro complessità ha determinato però un sensibile discostamento da alcuni indicatori come le 10 settimane entro cui un reclamo deve essere gestito, un termine rispettato dai centri SOLVIT in tutta Europa solo nel 62% dei casi.
Inoltre, la Commissione europea continua a sollecitare gli Stati membri a promuovere azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte soprattutto alle imprese che ancora poco conoscono e utilizzano la rete come strumento alternativo di risoluzione delle controversie.
SOLVIT , mercato unico