6 maggio 2008
Oltre 800 casi trattati nel 2007 (il 75% in più del 2006), un tasso medio di risoluzione dei casi pari all'83% (era l'82% nel 2006), il 77% dei quali risolti entro il termine di dieci settimane (il 73% nel 2006). Sono alcuni dati contenuti nella Relazione 2007 della rete SOLVIT dell'UE, il network creato dalla Commissione europea e dagli Stati membri che offre a cittadini e imprese soluzioni rapide ed efficaci ai problemi derivanti dall'applicazione scorretta della legislazione UE da parte delle amministrazioni nazionali.
Il SOLVIT ha celebrato nel luglio dello scorso anno il suo quinto anniversario. Un compleanno segnato da un forte aumento dei dati trattati. Se nel 2006 si era dovuta registrare una stabilizzazione del numero a 467 casi, nel 2007 la crescita è stata sensibile (819 casi, il 75% in più rispetto al 2006) dovuta in parte all'ingresso nel network europeo dei centri SOLVIT di Romania e Bulgaria ma, soprattutto, all'introduzione nel dicembre 2006 della denuncia online che ha semplificato la possibilità per cittadini e imprese di ricorrere al servizio. Si ricorre al SOLVIT per problemi riguardanti l'accesso all'istruzione, il permesso di soggiorno, gli appalti pubblici, l'immatricolazione di veicoli. Ma soprattutto, emerge dalla Relazione 2007, per questioni che investono la sicurezza sociale e il riconoscimento delle qualifiche professionali.
E l'Italia? La Relazione 2007 pone il nostro Paese al quinto posto tra i 30 per tasso medio di risoluzione dei casi (più del 90% rispetto alla media UE dell'83%) e per numero di casi trattati: oltre 100, quasi il doppio rispetto al 2006. Un aumento però ritenuto non sufficiente dalla Commissione UE che mette l'Italia insieme a Germania, Francia e Regno Unito tra i Paesi con un numero di casi non ancora adeguato in proporzione alla popolazione. L'esecutivo di Bruxelles chiede ai centri SOLVIT nazionali di promuovere maggiormente il servizio ma l'Italia figura nel 2007 tra i dodici Paesi che hanno intrapreso molte iniziative per far conoscere il network.
Unica nota dolente riguarda i tempi di soluzione dei casi adottati: circa 80 in media i giorni per l'Italia a fronte dei 53 dell'UE. Peggio di noi solo la Grecia, tra i Paesi che hanno ricevuto almeno dieci denunce nel 2007. Una lentezza probabilmente dovuta, emerge dalla Relazione 2007, alla carenza di staff che investe ben il 50% dei Paesi, tra cui l'Italia. E, soprattutto, a problemi di cooperazione con le diverse amministrazioni nazionali coinvolte dai casi denunciati: carenze che allungano i tempi in Belgio, Danimarca, Grecia e Italia.
Solvit