Attività di coordinamento
L'art. 42 della Legge 234/12 pone in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, d'intesa con i Ministeri interessati, le decisioni riguardanti gli interventi nei procedimenti in corso innanzi alla Corte di Giustizia UE a tutela di situazioni di rilevante interesse nazionale.
Il Dipartimento per gli Affari Europei, d'intesa con il Ministero Affari Esteri e Cooperazione internazionale e l'Agente di Governo dinanzi la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, promuove periodicamente attività di coordinamento con l'obiettivo di attivare un raccordo sistematico tra le Amministrazioni interessate e l'Avvocatura Generale dello Stato tutte le volte in cui occorra tutelare situazioni di rilevante interesse nazionale innanzi agli Organi di Giustizia dell'UE.
L'obiettivo del Governo è quello di prevenire o ridurre il possibile contenzioso innanzi agli organi giurisdizionali europei e di fornire, nel contempo, un utile ed immediato strumento di lavoro all'Avvocatura Generale dello Stato nella fase della predisposizione degli atti difensivi le memorie di intervento.
L'attività di coordinamento in materia di contenzioso europeo per il mese di luglio 2020 ha riguardato 9 casi, due relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali e 7 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici di altri Paesi UE.
L'attività di coordinamento in materia di contenzioso europeo per il mese di luglio 2020 ha riguardato 9 casi, uno relativo a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali e 8 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici di altri Paesi UE.
L'attività di coordinamento in materia di contenzioso europeo per il mese di maggio 2020 ha riguardato 2 casi relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
L'attività di coordinamento in materia di contenzioso europeo per il mese di aprile 2020 ha riguardato 11 casi relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
L'attività di coordinamento in materia di contenzioso europeo per il mese di marzo 2020 ha riguardato 15 casi istruiti ed esaminati: 3 relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali e 12 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
La riunione ha affrontato 6 casi, uno relativo a questioni pregiudiziali sollevate da giudice nazionale, 5 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici di altri Paesi UE ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
La riunione ha affrontato 12 casi, 2 relativi a un ricorso per annullamento e 10 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
La riunione ha affrontato 9 casi, 4 relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali e 5 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.
La riunione ha affrontato 9 casi, 2 relativi a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali, 6 sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno, 1 richiesta di parere avanzata dal Parlamento europeo alla Corte di Giustizia.
La riunione ha affrontato 13 casi, 2 relativi a un ricorso per inadempimento, 3 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici nazionali e 8 a questioni pregiudiziali sollevate da giudici stranieri ed aventi un potenziale impatto sul diritto interno.