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Ingegnere laureato in Italia ottiene iscrizione Albo architetti britannico

19 dicembre 2012

Un ingegnere che in Italia può esercitare nel settore dell'architettura, potrebbe trovare difficoltà all'estero dove esistono regole diverse per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli professionali.  Ad esempio, in Gran Bretagna come dimostra il caso di J.W. che si è recentemente rivolto al Solvit Italia dopo aver inutilmente tentato di convincere le autorità anglosassoni.

"Mi sono laureato in Ingegneria edile-architettura all'Università La Sapienza di Roma - racconta - e ho poi passato l'esame di Stato ottenendo l'iscrizione all'Albo degli Ingegneri". Il signor J.W si è poi trasferito in Inghilterra dove ha presentato richiesta di iscrizione all'Albo degli Architetti britannico nel febbraio 2012. "Ho fornito tutta la documentazione necessaria, dal certificato di laurea al certificato di conformità della mia laurea alla direttiva europea. Ma senza esito. Un problema che mi ha causato anche danni economici".

L'Albo britannico degli architetti non ha accolto la richiesta e dopo essere stata sollecitata più volte da J.W. ha lanciato la Procedura IMI, lo strumento informatico di cooperazione amministrativa tra autorità competenti degli Stati membri. Il Ministero italiano dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha risposto alle autorità inglesi spiegando che il signor J.W. è un ingegnere che in Italia può esercitare nel settore dell'architettura, requisiti che gli consentono di utilizzare la direttiva 2005/36/CE ai fini della mobilità per il riconoscimento automatico del titolo.

Anche questo però non è stato sufficiente. "Mi hanno chiesto il certificato di iscrizione all'Albo degli Architetti italiano dandomi anche un tempo limite trascorso il quale la mia richiesta sarebbe stata rigettata definitivamente".

Un ultimatum che ha convinto J.W. a ricorrere al Solvit. "Come sempre in questi casi - spiegano i funzionari del Solvit Italia - chiediamo informazioni alla nostra amministrazione competente, in questo caso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Poi, in base agli elementi raccolti, ci mettiamo in contatto con i nostri colleghi del Solvit britannico".

I rapporti tra i centri nazionali Solvit che compongono la rete europea rappresenta il vero elemento di forza di questo servizio di assistenza al cittadino e alle imprese e della sua efficacia.

"La Direttiva 2005/36/CE - spiegano al Solvit - prevede all'Allegato 5 tra i titoli di formazione di architetto riconosciuti anche quello in ingegneria edile-architettura. Questo vuol dire che per il riconoscimento in Gran Bretagna, il signor J.W. non deve essere registrato in Italia anche all'Albo degli Architetti dato che ha già superato l'esame di Stato per l'Albo degli Ingegneri".

Il signor J.W. ha ottenuto la registrazione all’Albo all’inizio del mese di dicembre.

Solvit
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