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Smart working

5 novembre 2020

Diciamolo in italiano: lavoro agile

  • [IT]: modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all'esterno senza una postazione fissa. (Fonte: Treccani)

  • [EN]: an approach to organizing work that aims to drive greater efficiency and effectiveness, enhancing personal and organisational outcomes through a combination of flexibility, autonomy and collaboration, utilizing a range of practices, technologies and working environments. (Fonte: University of St Andrews and UK Government)

Di cosa parliamo

La locuzione smart working è stata coniata di recente anche in inglese. L'aggettivo "smart", molto in voga in un'infinità di ambiti, può essere tradotto in 'rapido', 'veloce', 'brillante', 'intelligente' e 'sveglio', e come tale 'tecnologicamente avanzato'. Con riferimento al lavoro (work), indica pertanto un nuovo modello di lavoro che sfrutta nuove tecnologie e sviluppa quelle esistenti (webinar, videoconferenze, tecnologie avanzate e applicazioni per l’elaborazione dei dati,) con lo scopo di migliorare le prestazioni e la soddisfazione individuale e collettiva e con un occhio ai vantaggi per la mobilità urbana e la salute pubblica. Si tratta di una modalità di organizzazione del lavoro "basata sull'utilizzo della flessibilità lavorativa, sulla valutazione per obiettivi e la rilevazione dei bisogni del personale dipendente, anche alla luce delle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" (fonte: Dipartimento della Funzione Pubblica)

Nell'ambito della Pubblica Amministrazione, la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", introduce, all'articolo 14, nuove misure per la promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che le amministrazioni pubbliche sono chiamate ad attuare.

Le caratteristiche del lavoro agile sono contenute nella legge 22 maggio maggio 2017, n. 81 ("Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato"). La legge stabilisce che la prestazione lavorativa avviene in parte negli uffici aziendali e in parte all'esterno di essa senza una postazione lavorativa fissa, sempre entro i limiti delle ore giornalieri e settimanali e con l’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (ad esempio: PC, tablet e smartphone) concordati nell'accordo con il datore di lavoro. Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento economico rispetto ai colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie.

Un passo avanti nella diffusione del lavoro agile in Italia è rappresentato dai decreti emanati nella scorsa primavera per contrastare l'emergenza da Covid-19 ( DPCM del 1º marzo 2020, DPCM del 26 aprile 2020 e il Decreto Legge del 19 maggio 2020, n.34) e dai loro successivi aggiornamenti, che raccomandano il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte dal domicilio o comunque al di fuori della sede di lavoro. In realtà, per molte persone questo si è tradotto in uno spostamento del lavoro dall'ufficio a casa, ossia di un 'lavoro da casa' ("home working").

Il lavoro agile, sinonimo di flessibilità e di adattamento delle risorse umane in funzione degli strumenti che si hanno a disposizione, non andrebbe nemmeno confuso con il 'lavoro da remoto' o  'telelavoro' ("remote working" o "teleworking") modalità in cui il dipendente ha una postazione fissa dislocata in un luogo diverso dalla sede aziendale, spesso casa sua, dove vengono trasferite le medesime responsabilità lavorative svolte nell'ufficio dell'azienda, né tantomeno con il "co-working" o 'co-lavoro', stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro da parte di lavoratori indipendenti che non sono, in genere, impiegati nella stessa organizzazione.

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