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«In Europa pronti ad alleanze variabili, e sulla flessibilità non saremo isolati»

14 febbraio 2016

(intervista del Sole 24 Ore al Sottosegretario Gozi)


«L'Europa non può continuare a guardarsi l'ombelico e pensare di andare avanti con l'ordinaria amministrazione di fronte alla Cina che rallenta, alla crisi del petrolio, alle tensioni monetarie. Mario Draghi parla di elementi che convergono verso una situazione negativa, e l'Unione deve dare una risposta forte con una politica economica diversa, di rilancio. Solo l'Unione può farlo: le risposte nazionali non bastano». Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l'Europa, preannuncia una nuova strategia delle alleanze, aggregando gruppi di paesi attorno a singole priorità». Alleanze variabili. «Sul mercato digitale, per esempio, stiamo con la Gran Bretagna e la Svezia». 

Sulla flessibilità siamo isolati? 
«Al contrario. Matteo Renzi incontra un crescente interesse e ci sono già diverse interlocuzioni, come dimostrano gli ultimi incontri che ora devono diventare iniziative politiche. L'Italia oggi è un partner in Europa molto più affidabile che in passato, e insieme un negoziatore più dinamico ed esigente. Siamo pronti a costruire nuove alleanze». 

Che tipo di alleanze? 
«Sull'immigrazione abbiamo una forte condivisione con Germania e Svezia, sui digitale invece con Regno Unito e Svezia. Nell'Europa a 28 e a 10 anni dall'allargamento dell'Unione, le alleanze non si possono costruire guardando lo specchietto retrovisore indietro di 20 o 30 anni. C'è bisogno di una nuova strategia per tutelare da un lato i propri interessi, dall'altro spingere l'Europa a raggiungere obiettivi concreti». 

Perché la battaglia per l'Europa digitale? 
«L'Europa del mercato unico digitale moltiplica le opportunità per cittadini, studenti, imprese, consumatori. All'interno dei singoli paesi lo strumento digitale è impiegato per il 42%, tra uno e l'altro solo per il 4. Appena il 7% delle pmi vende oltre frontiera col digitale. C'è ora un pacchetto di 16 proposte presentate dalla Commissione che abbiamo discusso ad Amsterdam. Vogliamo abbattere le barriere: si va dal commercio elettronico all'allineamento della tassazione Iva sui prodotti digitali a quelli materiali, dall'accesso alla rete a Internet superveloce. È un pacchetto di libertà». 

Sulla flessibilità trovare alleati è più difficile? 
«L'Italia chiede solo che vengano applicate le regole comuni. Abbiamo chiesto margini per le riforme strutturali, gli investimenti e i flussi migratori. Non sono eventi eccezionali solo i flussi che passano dalla Turchia attraverso i Balcani verso il Nord Europa, ma anche nel Mediterraneo. Insistiamo su una nuova politica della crescita e su un'applicazione più intelligente delle regole comuni».
Marco Ventura
mercato digitale
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