10 giugno 2020
La pandemia di coronavirus è stata accompagnata da un'ondata massiccia di informazioni false o fuorvianti, comprese operazioni di influenza e campagne di disinformazione mirate da parte di attori statali e non statali, per influenzare i cittadini e i dibattiti pubblici nell'Unione, danneggiare l'UE e i suo Stati membri, minare le democrazie europee, la credibilità dell'Europa e delle autorità nazionali. A tutto ciò, occorre rispondere attraverso comunicazione e trasparenza, garantendo la libertà di espressione e il pluralismo del dibattito democratico, fornendo strumenti ai cittadini, sensibilizzarli e rafforzare la resilienza della società.
E' il messaggio lanciato oggi dalla Commissione europea e dall'Alto Rappresentante per la politica estera dell'UE in occasione della presentazione della Comunicazione congiunta "Tackling COVID-19 disinformation: getting the facts right".
"Il coronavirus ha avuto un impatto massiccio e devastante per le persone in tutto il mondo", ha spiegato l'Alto Rappresentante, Josep Borrell, ma "questo non è il solo virus che sta causando problemi. Abbiamo il dovere di proteggere i nostri cittadini rendendoli consapevoli della diffusione di informazioni false e denunciando i responsabili di tali pratiche".
"Le ondate di disinformazione hanno colpito l'Europa durante la pandemia di coronavirus" e "hanno avuto origine sia all'interno che all'esterno dell'UE", ha dichiarato Vera Jourova, Vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza. "Per combattere la disinformazione, dobbiamo mobilitare tutti i soggetti interessati, dalle piattaforme online alle autorità pubbliche, e sostenere verificatori di fatti e media indipendenti. Le piattaforme online hanno compiuto passi positivi durante la pandemia, ma devono intensificare i loro sforzi".
La strategia europea contro la disinformazione si deve fondare sulla comprensione, la comunicazione, la cooperazione, la trasparenza e le garanzie per la libertà di espressione e il pluralismo.
Per "comprendere" la disinformazione, la Commissione ritiene importante distinguere tra contenuti illegali e i contenuti dannosi ma non illegali, e considerare la labilità dei confini tra le varie forme di contenuti falsi o ingannevoli, mettendo a disposizione una maggiore quantità di dati per il controllo pubblico e migliorando le capacità analitiche.
In termini di "comunicazione", l'UE ha intensificato le proprie attività volte ad informare i cittadini sui rischi e a rafforzare la cooperazione con altri soggetti internazionali per contrastare la disinformazione.
Un pilastro della lotta contro la disinformazione è rappresentata dalla "cooperazione" tra le diverse istituzioni europee e partner internazionali, in particolare attraverso il sistema di allerta rapido e i dispositivi integrati per la risposta alle crisi.
In termini di "trasparenza" la Commissione chiede alle piattaforme che non lo hanno ancora fatto di aderire al codice di buona condotta sulla disinformazione e intende potenziare il sostegno ai verificatori di fatti e ricercatori.
Quanto alla "libertà di espressione" e al "pluralismo", la crisi del coronavirus ha dimostrato l'importanza di media liberi e indipendenti che forniscono ai cittadini informazioni attendibili e verificate. L'UE intensificherà il proprio sostegno a media e giornalisti indipendenti a livello europeo mondiale.
La Commissione invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi per garantire che i giornalisti possano lavorare in sicurezza e a sostenere i media anche attraverso le risorse del Recovery Fund.
(fonti: agenzie di stampa, Commissione europea)
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