21 luglio 2021
"Un anno fa, dopo mesi di trattative e un Consiglio europeo durato quattro giorni e quattro notti, abbiamo raggiunto un accordo storico. Da quella notte non è solo nata la più grande occasione per l'Italia di ripartire e ricostruire dopo la pandemia COVID, ma è stata tracciata una nuova strada per l'Europa, basata sulla solidarietà, sulla coesione e sulla unità. Quella notte l'UE è davvero diventata comunità di destino. Nessuno si salva da solo, ognuno dei 27 ha bisogno degli altri Paesi per crescere in prosperità e in pace. Le immagini drammatiche che arrivano in questi giorni dal nord Europa ci dicono che il nuovo paradigma della sostenibilità deve essere la stella polare della nuova Europa. Non solo perché sviluppo, lavoro e crescita gli sono strettamente legati, ma anche per seguire quello che spesso ci ripetono i nostri giovani: non c'è un Pianeta B". Così il Sottosegretario agli Affari Europei, Vincenzo Amendola, a un anno dall'accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery fund.
"L'Europa - prosegue Amendola - deve essere la superpotenza verde, quella che cambia le sorti e lo sviluppo di tutto il globo. Un anno dopo, arriva la prima parte consistente degli oltre duecento miliardi di euro che quella notte, con il presidente Conte, abbiamo negoziato a volte in modo duro e difficile. Questo governo, guidato da Mario Draghi, ha il dovere di indirizzare le risorse, con la consapevolezza che un'altra Italia è possibile, più verde, più moderna, più connessa, più giusta e più equa. Lo possiamo fare, lo dobbiamo fare. Non è più tempo di annunci, ma di concretezza ed esecutività dei progetti. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, a cui il piano è appunto dedicato: Next Generation EU".
Recovery Plan , Next Generation EU