15 novembre 2021
Audizione di Marcella Mallen, Presidente dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Marcella Mallen, laureata in giurisprudenza, già presidente Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria e di CFMT, è presidente di ASviS, l'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e di Prioritalia, Fondazione delle organizzazioni dei manager Cida e Manageritalia.
Docente di Diversity management presso l'Università Lumsa di Roma, componente del comitato direttivo di Value@Work dell'Istituto di Studi superiore sulla donna dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Tra le pubblicazioni: "Effetto D. Se la leadership è al femminile: storie speciali di donne normali" (F. Angeli, 2011), "La figlia di Saadi" (Polaris, 2016), "Diversity management. Genere e generazioni per una sostenibilità resiliente" (Armando Editore, 2020).
Sintesi audizione
Insieme alla presidente Marcella Mallen, all'audizione hanno partecipato per ASviS anche Giulio Lo Iacono, Coordinatore Operativo, Luigi Di Marco, curatore dei quaderni ASviS sull'Europa, Ottavia Ortolani, Responsabile Progetti di Comunicazione e Advocacy, nonché Diva Ricevuto e Filippo Salone, coordinatori del Gruppo di lavoro sull'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 16.
Tra gli ambiti sui quali intervenire per il futuro dell'Unione, la Presidente Mallen ha in primo luogo evidenziato la necessità di migliorare l'assetto di "governance multilivello" dell'UE, superando il concetto assoluto di sovranità, anche nell'ottica di contrastare le tendenze protezionistiche e i nazionalismi e di aumentare il senso di comunità e appartenenza tra i Paesi membri.
Nel corso dell'audizione, la Presidente di ASviS ha altresì sottolineato l'opportunità che l'UE assuma come proprio l'obbligo di avviare urgentemente negoziati sulla finanza per sostenere la proposta di scambio del debito con investimenti per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Tra le aspettative di ASviS in ordine alla Conferenza sul futuro dell'Europa, la Presidente Mallen ha inoltre indicato il bisogno di mettere a sistema processi efficaci e strutturati di partecipazione della società civile, con particolare attenzione ai giovani, disegnando spazi di intervento che garantiscano un confronto costruttivo in grado di incidere sulla progettazione delle politiche, con l'obiettivo di accrescere il capacity building dell'Unione nella promozione dei diritti e delle libertà fondamentali.